martedì 28 ottobre 2008

I nostri prof.

Durante questi giorni di protesta si parla tantissimo dei tagli ai fondi dell'università, tanto del rischio di privatizzazione degli atenei, ma poco della bravura dei nostri professori e di come vengono assunti.
Stamattina sul Corriere della Sera, Francesco Giavazzi entra duramente sulla questione con un editoriale.
Giavazzi sottolinea che "nei prossimi mesi si svolgeranno nuovi concorsi per 2.000 posti di ricercatore e 4.000 posti di professore ordinario e associato, ai quali seguiranno, entro breve, altri 1.000 posti di ricercatore. In tutto 7.000 posti, più del dieci per cento dei docenti oggi di ruolo.".

E ancora:"E' assolutamente inutile che un giovane ricercatore che consegue il dottorato a Chicago o a Heidelberg faccia domanda: di ciascun concorso già si conosce il vincitore. I 3.000 concorsi per ricercatore assicureranno un posto a vita ad altrettanti dottorandi che lamentano la loro condizione di precari. In tutte le università del mondo ad un certo punto si ottiene un posto a vita, ma ciò avviene solo dopo aver dimostrato ripetutamente di saper conseguire risultati nella ricerca.[...]Gli studenti ignorano tutto ciò e sembrano non capire l'importanza di meccanismi di selezione rigorosi, in assenza dei quali le università che frequentano vendono favole. In quanto ai professori, buoni, buoni, zitti, zitti. Se questi concorsi andranno in porto ogni discussione sulla riforma dell'università sarà d'ora in poi vana: per dieci anni non ci sarà più posto per nessuno e ai nostri studenti migliori non rimarrà altra via che l'emigrazione."

Altro scandalo della nostra università sono le cosiddette "lauree sprint". Rizzo e Stella hanno svelato qualcosa al riguardo(è interessante leggerlo ma fa venire il sangue amaro).

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