Ultimamente seguo quotidianamente il blog di
Giuseppe Civati, consigliere regionale lombardo del PD. Nulla di trascendentale, mi piace il suo approccio "
figli dell'ulivo" come è stato ribattezzato, per nulla legato a passati partitici ingombranti, delle questioni politiche e di partito. Questo suo
post mi ha trovato d'accordo. Civati dice che il PD c'è, non è il momento del "tanto peggio, tanto meglio", non è il momento del "dare un segnale alla classe dirigente" con l'astensione.
Qui aggiungo io che non è questo il modo di dare il segnale: è giusto darlo in maniera attiva. Pensando di voler scuotere i dirigenti astenendosi, secondo me invece, li si rafforza nella loro posizione di forza, tanto più in una tornata elettorale in cui, grazie alle preferenze, si può votare direttamente una persona. Si ha maggiore accountability, cioè è più facile punire o premiare chi si è votato quando ci sarà l'elezione successiva.
Diciamo che tra un segnale di
exit e uno di
voice preferirei il secondo.