lunedì 13 ottobre 2008

Tagli e Scuola

Sto cercando di farmi un'idea sul "Decreto Gelmini" e sui tagli di bilancio della Scuola Italiana. Su lavoce.info ho trovato questo articolo: si dà una spiegazione al perchè dei tagli, peso degli stipendi e rapporto numerico docente/ alunni, ma si lamenta la mancanza grave di un progetto educativo. Se dimunuiscono le ore, quale materia sarà sacrificata? Cosa vogliamo che studino i ragazzi? Non si sa.
La mia riflessione, come quella di molti altri, è che si fa passare con il termine altisonante di Riforma qualcosa che non lo è, cioè dei semplici tagli di bilancio.

P.s.: leggete anche i commenti all'articolo, sono interessanti.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Pervalutarele conseguenze del decreto Gelmini può essere utile leggere l'intervento in aula di Giovanni Bachelet dell'8/10/08.(www.giovannibachelet.it)Bello anche l'articolo del prof Mario Setta di Sulmona su romanordxilpd.blogstop.com.
mi ha colpito questa frase:la scuola non è una pianta che si pota con l'accetta,ma un fiore che si cura con perizia e con amore.
a proposito del decreto Gelmini quello che mi colpisce al di la' di tutto è la sfacciata ipocrisia.
Marina.

valentina ha detto...

Ci sono solo due cose su cui questo decreto mi trova concorde; la reintroduzione dei voti numerici (ma che so' sti giudizi??!!se meriti 3 prendi 3!) e il fatto generico che si è voluto in qualche modo, seppur facendo un gran casino, mettere le mani sul spinosa questione della scuola; certamente si era arrivati ad un punto di non ritorno, dove i ragazzi delle medie non sanno leggere e i quelli del liceo prendono la maturità con una media di 3 debiti a testa...
il fatto è che si sta operando senza uno straccio di progetto educativo, parlando di grembiuli e grembiulini, troncando le gambe alla già flebile ricerca nelle università italiane, per rimpinzare delle casse che sono sempre irremidiabilmente vuote.
le materie sacrificate? nei licei di firenze (!) hanno chiuso tutte le sezioni di storia dell'arte, che dovrebbe essere, in Italia, materia di primaria importanza insieme alla lingua italiana per capire a fondo il nostro paese e la nostra storia.
I bambini, i ragazzi, gli universitari; su di loro bisognerà eternamente investire tanti ma tanti soldoni, cercando soprattutto di educarli alla curiosità e al rispetto.
Valentina

Ado ha detto...

Secondo me è riduttivo parlare solo dei tagli perchè già prima di questi la situazione della scuola e dell'università non era buona.
Porto due dati: la metà dei debiti formativi alle superiori sono in matematica e nella classifica degli atenei del mondo, il primo italiano è quello di Bologna, 192°!!
Se tagliare senza criterio non aiuta, però qualcosa dovremo fare, se la scuola non insegna e se le lauree, oltre al valore legale, non ne hanno uno sostanziale.